Impara a cambiare!

Quando diciamo “voglio cambiare”, in realtà non stiamo parlando di una sola cosa, c’è il cambiamento hard e quello soft. (Lo sapevi?)
C’è un tipo di cambiamento che possiamo affrontare con relativa facilità — basta un po’ di impegno, una nuova abitudine, un metodo.
E poi c’è un altro tipo di cambiamento, molto più profondo, che ci costringe a mettere in discussione chi siamo quando facciamo ciò che facciamo.

Il coach canadese Michael Bungay-Stanier, autore di The Coaching Habit e The Advice Trap, chiama questi due tipi di cambiamento Easy Change e Hard Change.
Capirne la differenza è un punto di svolta — sia per chi lavora su di sé, sia per chi guida persone o aziende nel cambiamento.


Easy Change: cambiare cosa fai

L’Easy Change è il cambiamento tecnico, comportamentale, visibile.
Aggiungi una nuova competenza, impari una procedura, installi un’abitudine diversa.

È il mondo dei corsi, dei tutorial, delle app, delle checklist: impari, applichi, ottieni un risultato.
È un cambiamento additivo — aggiungi qualcosa a ciò che già fai.

Esempi semplici:

  • iniziare a meditare dieci minuti al giorno;

  • imparare a usare un nuovo software;

  • impostare un rituale mattutino o un piano alimentare;

  • in azienda, introdurre una riunione settimanale o un sistema di gestione nuovo.

Funziona? Certo. Ma solo finché non tocchi qualcosa di più profondo.
Perché spesso l’Easy Change si ferma alla superficie: cambi il comportamento, ma non il motivo per cui lo facevi.

L’Easy Change cambia ciò che fai.


Hard Change: cambiare chi sei mentre lo fai

L’Hard Change è un’altra storia.
Qui non si tratta più di imparare una nuova abilità, ma di disimparare un modo di essere.
Non basta sapere “cosa fare”: serve scegliere chi vuoi diventare.

È il tipo di cambiamento che si fa sentire “dentro”: ti mette a disagio, ti fa inciampare nei tuoi automatismi, tocca l’identità e le paure.
È quando smetti di voler “avere il controllo” e impari a fidarti.
Quando inizi a chiedere invece di dire, quando accetti di abitare la posizione del “non so” invece di voler sempre avere ragione.

Ecco alcuni esempi:

  • imparare ad ascoltare davvero, non solo a sentire;

  • lasciare andare la necessità di essere sempre quello che risolve;

  • in azienda, passare da una leadership di comando a una leadership che ispira e coinvolge;

  • spostare il focus dal “fare meglio” al “essere più autentico”.

L’Hard Change cambia chi sei mentre agisci.
È il cambiamento che trasforma l’identità, non solo l’agenda.


Easy e Hard Change nelle aziende

Le aziende amano parlare di “trasformazione”, ma spesso fanno solo Easy Change:
nuovi strumenti, nuove regole, nuove procedure.
Tutto giusto, ma se la cultura interna non cambia, presto si torna al punto di partenza.

Pensiamo a un nuovo gestionale, o a un CRM appena implementato: l’aspetto tecnico è l’Easy Change.
Ma il vero lavoro — convincere le persone a fidarsi, a collaborare, a usare davvero quel sistema — è l’Hard Change.

Lo stesso vale per i leader: puoi leggere tutti i manuali di leadership, ma se non cambi il modo in cui eserciti il potere, ascolti o dai fiducia, non è cambiato nulla.
Ogni cambiamento tecnico fallisce, se non c’è un cambiamento umano a sostenerlo.


Tre domande potenti per te

  1. Il cambiamento che sto vivendo è davvero un problema di tecnica (Easy) o un’abitudine profonda (Hard)?

  2. Se non riuscissi a cambiare questa cosa, cosa questo direbbe di me? (Qui tocchi l’identità.)

  3. Cosa potrei sperimentare per una settimana, una cosa anche piccola, che metta alla prova il mio vecchio schema?

Sono domande semplici, ma oneste.
Ti aiutano a capire se stai “aggiungendo qualcosa di nuovo” o se stai “lasciando andare qualcosa di vecchio”.


Il cuore del cambiamento è la pratica

Anch’io come Michael Bungay-Stanier ripeto spesso che “Il cambiamento non è un’idea da capire, è una pratica da allenare.”
L’Hard Change non si fa una volta sola: si fa un po’ ogni giorno, con errori, tentativi e piccoli passi.
E ogni volta che ti scopri a ripetere il vecchio schema, non è un fallimento — è un’occasione per accorgertene prima.

Nel coaching e nella Neuro Emotional Facilitation™ (NEF™), questo è il lavoro quotidiano:
aiutare le persone a spostarsi dall’Easy Change che sanno fare, all’Hard Change che possono diventare.


Impara a Cambiare (Torino, 22-23 novembre 2025)

Il cambiamento  è il tema centrale diel workshop Impara a Cambiare — due giorni esperienziali a Torino — dove esploreremo insieme queste due dimensioni.

  • Capirai di che tipo di cambiamento hai davvero bisogno.

  • Imparerai a distinguere ciò che puoi fare subito da ciò che richiede un lavoro più profondo.

  • Vivrai esperienze pratiche e guidate per trasformare la consapevolezza in azione.

  • Integreremo strumenti di coaching, 3 Brains Intelligence©™ e Neuro Emotional Facilitation™ per allineare mente, cuore e pancia nel cambiamento.

Serata di presentazione gratuita: 22 ottobre 2025
Workshop esperienziale: 22–23 novembre 2025 – Torino + online


In sintesi

  • L’Easy Change aggiunge qualcosa.

  • L’Hard Change ti cambia dentro.

  • Entrambi servono, ma senza il secondo, il primo non dura.

Il cambiamento non è capire di più, ma essere diversamente.

E allora la domanda finale è questa:

💭 Sto cercando di cambiare qualcosa… o sto imparando a diventare qualcun altro?

Vuoi maggiori informazioni sul workshop di novembre? Vai su www.tuconzero.com

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